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AI generativa e la rivoluzione del settore manifatturiero

Il co-fondatore ed ex amministratore delegato di Google Larry Page, ha fondato una startup di intelligenza artificiale chiamata Dynatomics. La startup è composta da un gruppo di ingegneri e si basa sull’integrazione dell’intelligenza artificiale nella creazione di prodotti per l’industria manifatturiera. L’obiettivo di Dynatomics è quello di utilizzare l’intelligenza artificiale per simulare la produzione di un oggetto e comprendere dove questa potrebbe incontrare degli ostacoli in modo tale da ridurre gli sprechi e di conseguenza i costi. Dynatomics cioè fa parte di quel processo che caratterizza l’industria 4.0 e che utilizza i Large Language Models (LLM). 

Ma che cos’è l’industria 4.0 nel 2025? Come possono integrati i LLM nella manifattura? E qual è l’impatto che aziende come Dynatomics possono avere sul mondo del lavoro? 

Siamo Social Thingum e lavoriamo per creare soluzioni tecnologiche innovative in ambito Intelligenza Artificiale, Cloud Computing e Human-Computer Interaction.

Scopriamo insieme in questo articolo Dynatomics e il mondo dell’Industria 4.0!

Creare prodotto in modo automatico e intelligente: la nuova sfida di Larry Page

Larry Page, co-fondatore di Google ed ex CEO, è tornato sulla scena dell’innovazione fondando una nuova startup chiamata Dynatomics, con l’obiettivo di portare l’intelligenza artificiale al centro dei processi produttivi. Nonostante Google sia riconosciuta come una delle aziende leader nel campo dell’intelligenza artificiale, Page ha deciso di lanciare un progetto indipendente per esplorare nuovi modi di applicare l’AI direttamente alla manifattura, in un momento storico in cui l’industria è alla ricerca di efficienza, velocità e personalizzazione.

Non ci sono ancora molte informazioni a riguardo, infatti, Dynatomics nasce come una startup “stealth”, cioè ancora non del tutto pubblica nei dettagli tecnici e commerciali, ma l’articolo di The Information ci fa capire che ha un obiettivo chiaro: sviluppare sistemi di AI capaci di generare progetti industriali estremamente ottimizzati e pronti per essere realizzati in fabbrica. Secondo quanto riportato, il team starebbe lavorando su modelli in grado di progettare prodotti in modo automatico, combinando algoritmi generativi, simulazioni fisiche e capacità di interazione con le catene produttive.

Accanto a Page troviamo Chris Anderson, ex Chief Technology Officer di Kitty Hawk, la startup di velivoli elettrici sostenuta dallo stesso Page, che oggi guida l’operatività di Dynatomics. Una collaborazione d’eccezione, con alle spalle esperienze pionieristiche nei settori della tecnologia avanzata e dei sistemi complessi, pronto ad affrontare una delle sfide più ambiziose dell’industria contemporanea.

Ma cosa significa davvero Industria 4.0 oggi? E come può l’intelligenza artificiale potenziare non solo le macchine, ma anche il lavoro umano in fabbrica?

Quando parliamo di Industria 4.0, spesso immaginiamo solo robot e automazione. Ma c’è un aspetto di questa rivoluzione che è ancora poco raccontato: il modo in cui gli esseri umani interagiscono con le macchine e con la conoscenza tecnica.

Con il concetto di Industria 4.0 si fa riferimento all’utilizzo dell’intelligenza nei processi produttivi, trasformando l’azienda in un organismo capace di auto-analizzarsi, adattarsi e migliorarsi in tempo reale. Nell’industria 4.0 ogni macchinario può comunicare dati, ogni linea di produzione può essere monitorata da remoto e ogni anomalia può essere rilevata prima che diventi un problema. 

Il vero salto di qualità non sta solo nel raccogliere dati ma nel riuscire a capirli e usarli bene. E qui entra in gioco l’intelligenza artificiale, e in particolare i Large Language Models, che trasformano i dati industriali in conversazioni, suggerimenti e istruzioni personalizzate.

In altre parole, è come se le macchine parlassero con noi. Di conseguenza, non  si tratta più solo di automazione, ma di Human-Computer Interaction (HCI) evoluta, in cui gli esperti non devono essere programmatori per poter dialogare con i sistemi.

L’industria 4.0, quindi, non è solo un’evoluzione delle macchine, ma un’evoluzione del dialogo tra umani e tecnologia.

Cosa sono i Large Language Models e come sono utili alle imprese manifatturiere

I Large Language Models sono modelli di intelligenza artificiale capaci di comprendere, generare e interagire in linguaggio naturale. Non sono semplici chatbot, ma assistenti intelligenti che capiscono il linguaggio tecnico, la documentazione industriale e il codice ingegneristico. Grazie ai LLM, è possibile trasformare attività complesse, lente e costose in processi rapidi, assistiti e collaborativi.

Nel settore manifatturiero, questo significa avere a disposizione uno strumento che:

  • Genera codici per la programmazione delle macchine 
  • Aiuta a progettare un componente a partire da una semplice descrizione traducendola in un modello CAD
  • Offre supporto formativo costante agli operatori spiegando con un linguaggio semplice come usare un nuovo macchinario o come affrontare un imprevisto

Non si tratta solo di avere risposte. Si tratta di avere un supporto intelligente capace di aiutare le persone in modo pratico.

Ecco alcuni esempi reali che mostrano la differenza tra un approccio tradizionale e uno supportato dai LLM:

  • Nella progettazione meccanica prima erano necessarie settimane per passare da un’idea a un disegno CAD, grazie ai LLM si passa dal testo al CAD in poche ore perché essi generano modelli parametrici pronti all’uso
  • Nel controllo qualità prima si effettuavano ispezioni manuali a campione che potevano comportare ritardi e rischi di errore, con gli LLM è possibile analizzare i dati da sensori e video in tempo reale, segnalando gli errori e suggerendo correzioni immediate
  • Nella formazione degli operatori prima si tenevano corsi standardizzati, lunghi e poco efficaci, attraverso gli LLM si hanno a disposizione assistenti AI che spiegano le procedure passo per passo e rispondono a domande specifiche direttamente sul campo.

Conclusioni

I Large Language Models non sono solo un trend tecnologico ma una concreta opportunità per portare le aziende manifatturiere a un livello superiore. La vera innovazione non è più solo nelle macchine, ma nella capacità di farle parlare con noi, in modo semplice e utile.

I Large Language Models sono la chiave per passare dalla fabbrica tradizionale all’industria 4.0 e le imprese che adotteranno queste soluzioni oggi saranno quelle più competenti domani.

Social Thingum propone servizi basati sull’intelligenza artificiale e sugli LLM, se vuoi capire come iniziare a introdurli nei tuoi processi produttivi possiamo esplorare insieme quali sono le aree in cui possono portare valore concreto e immediato. Contattaci!

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