L’Intelligenza Artificiale contro gli eventi climatici estremi: la CLImate INTelligence

La Climate Change Conference

Dal 31 ottobre al 12 novembre di quest’anno si è tenuta a Glasgow la conferenza COP26 delle Nazioni Unite. Lo scopo di questo incontro è stato di contenere e limitare la crisi climatica attuale, attraverso un comune accordo sugli interventi. Una crisi che, oggi più che mai, è avvertita anche dall’opinione pubblica, e che ora sembra essere diventata di primaria importanza per i governi nazionali.

In particolare, alcuni obiettivi proposti sono di “porre fine ai sussidi per i combustibili fossili, eliminare gradualmente il carbone, dare un prezzo al carbonio, proteggere le comunità vulnerabili e rispettare l’impegno finanziario di 100 miliardi di dollari per il clima”, come ha affermato António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite.

La crisi climatica, come è noto, non è infatti una minaccia lontana e remota. Sono sempre più frequenti infatti i fenomeni atmosferici estremi: come afferma il prof. Petteri Taalas della World Metereological Organization, “Extreme events are the new norm”. E questi eventi mettono a repentaglio la sicurezza di intere comunità umane devastando campi, strade e centri abitati, con pesanti ricadute socio-economiche.

In questo contesto, anche il mondo dell’Innovazione si sta attivando a contrastare le conseguenze del cambiamento climatico attraverso diversi progetti di Intelligenza Artificiale.

Intelligenza artificiale e cambiamento climatico

L’Intelligenza Artificiale trova diverse possibili applicazioni nella lotta al cambiamento climatico. Infatti, come rilevato da uno studio di Lynn H.Kaack,  Priya L. Donti, Emma Strubell e David Rolnick, l’intelligenza artificiale può essere applicata per:

  • Raccolta di informazioni: l’intelligenza artificiale è in grado di analizzare e set di dati “such as geospatial imagery, text documents, or sensor data” che permettono di estrarre nuove informazioni che vengono utilizzate, ad esempio, per limitare l’emissione di gas serra e migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
  • Previsioni: tramite l’analisi dei dati, è possibile effettuare previsioni, ad esempio, riguardanti “wind power production, transportation demand, and extreme events”, supportando le decisioni anche in ambito di gestione di situazioni d’emergenza.
  • Accelerare la sperimentazione scientifica: gli algoritmi di intelligenza artificiale permettono di velocizzare il processo di ricerca sulle nuove tecnologie. Migliorando l’elaborazione dei dati, infatti, sono in grado di fornire informazioni rilevanti per lo sviluppo più accurato di sperimentazioni successive: “AI can help accelerate the development of clean technologies such as batteries or next generation solar cells”.

Anche in Italia sono attivi degli interessanti progetti per il contrasto ai cambiamenti climatici. È il caso del progetto CLINT, partito a luglio di quest’anno: ecco di cosa si tratta.

La CLImate INTelligence

“CLINT”, dall’unione di CLimate INTelligence, è un progetto del Foundation Euro-Mediterranean Centre on Climate Change – CMCC, partito il 7 luglio del 2021 e finanziato dalla Commissione Europea. Viene coordinato dal Politecnico di Milano.

Lo scopo del progetto, come indicato sul sito web ufficiale, è di “sfruttare appieno il potenziale dei dati raccolti” per tre obiettivi principali:

  • identificare i pattern climatici e le loro evoluzioni,
  • validare le causalità delle evidenze fisiche di fenomeni potenzialmente correlati,
  • scoprire l’impatto dell’emissione dei gas serra e delle attività umane nel causare fenomeni climatici estremi.

In questo modo, CLINT supporterà le Scienze metereologiche nell’identificazione, nell’attribuzione e nella previsione di eventi climatici estremi.

Una tecnologia etica

CLINT è una delle tante possibili applicazioni dell’Intelligenza Artificiale in ambito climatologico. L’Intelligenza Artificiale, quindi, non è solo uno strumento innovativo riservato ad ambiti ristretti di ricerca, ma una risorsa dall’enorme potenziale per affrontare e limitare i danni del cambiamento climatico. L’Intelligenza Artificiale, infatti, può essere applicata non solo ad attività con finalità di profitto, ma anche per scopi puramente etici, come la salvaguardia dell’ambiente e delle generazioni future.

Martina Cantù, Federico Mandelli

Per saperne di più:

 

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